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Immagine del redattorePaola Paolini

Fate come l'albero...

Aggiornamento: 20 ott 2020

" Fate come l'albero che cambia le foglie e conserva le radici. Cambiate le vostre idee e conservate i princìpi." (Victor Hugo)

Ogni albero è un mistero, un capolavoro della Natura: apparentemente fermo, immobile, saldamente ancorato alle sue profonde radici e continuamente mutevole con la sua chioma che rinasce rigogliosa, sempre incredibilmente nuova o rinnovata!


Noi che oscilliamo tra tradizione ed innovazione, tra passato e futuro, tra vecchie radici e nuovi germogli non riusciamo facilmente a sentirci in equilibrio e spesso non siamo in grado di integrare il bisogno di sicurezza, di certezze, di stabilità con le istanze di rinnovamento, di crescita, di fluidità.


La resistenza al cambiamento è un atteggiamento comune e umanamente comprensibile: il timore di perdere alcune "certezze consolidate", il disagio nell'abbandonare strategie e comportamenti conosciuti e rassicuranti, la preoccupazione per le incognite del nuovo, i dubbi sulle proprie capacità di affrontarle...producono frequentemente una risposta iniziale di chiusura, di più o meno esplicito rifiuto, di evitamento o di pregiudizio.


Il "nuovo" non è di per sé "buono", migliore, più funzionale come vorrebbero i miti consumistici del nostro tempo, dove gli oggetti e perfino le idee diventano "usa e getta" e non vengono riutilizzati, rinnovati o valorizzati in nuovi contesti.


Neppure la tradizione tuttavia può essere considerata un mito sacro e immutabile: il cambiamento, il progresso fanno parte della vita, nulla sta fermo, tutto si trasforma e arroccarsi in posizioni difensive serve a poco.


Non si tratta di aderire acriticamente alle pressioni innovative esterne, per stare "al passo coi tempi" e non sentirsi "obsoleti" né di adagiarsi passivamente su sperimentate e spesso anacronistiche certezze ma di tradurre passato e futuro in un funzionale, realistico e interessante presente.


Nella scuola, da sempre in bilico tra tradizione e innovazione, tra (poche e mal riconosciute) "sicurezze" professionali e continue nuove sfide verso il cambiamento, sarebbe bello trovare un equilibrio dove l'eredità dei valori e dei solidi principi educativi andasse di pari passo con il germogliare di una significativa innovazione.


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